1.Mose 33

Schlachter 2000

1 Und Jakob erhob seine Augen und schaute, und siehe, Esau kam heran und 400 Mann mit ihm. Da verteilte er die Kinder auf Lea und auf Rahel und auf die beiden Mägde. (1Mo 32,6; 1Mo 32,7; 1Mo 32,16)2 Und er stellte die Mägde mit ihren Kindern voran und Lea mit ihren Kindern danach und Rahel mit Joseph zuletzt. (1Mo 29,30)3 Er selbst aber ging ihnen voraus und verneigte sich siebenmal zur Erde, bis er nahe zu seinem Bruder kam. (1Mo 18,2; 1Mo 42,6; 1Sam 20,41)4 Da lief ihm Esau entgegen, umarmte ihn, fiel ihm um den Hals und küsste ihn; und sie weinten. (1Mo 45,14; 1Mo 46,29; Spr 16,7; Lk 15,20)5 Als aber Esau seine Augen erhob, sah er die Frauen und die Kinder und sprach: Gehören diese dir? Er antwortete: Es sind die Kinder, mit denen Gott deinen Knecht begnadigt hat! (1Mo 48,3; Ps 127,3)6 Da traten die Mägde herzu samt ihren Kindern und verneigten sich. (1Mo 33,2)7 Auch Lea kam herbei mit ihren Kindern, und sie verneigten sich; danach kam Joseph mit Rahel herbei, und auch sie verneigten sich. (1Mo 30,24)8 Und er fragte: Was willst du denn mit jenem ganzen Heer, dem ich begegnet bin? Jakob antwortete: Ich wollte Gnade finden in den Augen meines Herrn! (1Mo 32,5; 1Mo 32,20)9 Esau antwortete: Ich habe genug, mein Bruder; behalte, was du hast! (Phil 4,18)10 Jakob antwortete: O nein! Habe ich Gnade vor deinen Augen gefunden, so nimm doch das Geschenk an von meiner Hand; denn deshalb habe ich dein Angesicht gesehen, als sähe ich Gottes Angesicht, und du warst so freundlich gegen mich! (1Mo 43,3; 2Sam 14,24; Hi 33,26)11 Nimm doch den Segen, der dir überbracht worden ist, von mir an; denn Gott hat mich begnadigt, und ich bin mit allem versehen! So drang er in ihn, dass er es annehmen sollte. (1Sam 25,27)12 Und Esau sprach: Lass uns aufbrechen und gehen; ich will neben dir herziehen! (1Mo 33,14)13 Er aber antwortete: Mein Herr weiß, dass die Kinder noch zart sind; dazu habe ich säugende Schafe und Kühe bei mir; wenn sie einen einzigen Tag übertrieben würden, so würde mir die ganze Herde sterben. (Spr 12,10)14 Mein Herr möge doch seinem Knecht vorausgehen, ich aber will gemächlich hintennachziehen, wie eben das Vieh vor mir her und die Kinder gehen können, bis ich zu meinem Herrn nach Seir komme! (1Mo 32,3; 1Mo 36,8; 5Mo 2,4)15 Da sprach Esau: So will ich doch einige von meinen Leuten bei dir lassen! Aber er sprach: Wozu das? Wenn ich nur Gnade finde vor den Augen meines Herrn! (1Mo 47,25; Rut 2,13)16 So kehrte Esau am gleichen Tag wieder nach Seir zurück.17 Jakob aber brach auf nach Sukkot und baute sich dort ein Haus und errichtete für seine Herden Hütten; daher wurde der Ort Sukkot genannt. (Jos 13,27; Ri 8,5; 1Kön 7,46; Ps 60,8)18 Und Jakob kam wohlbehalten bis zu der Stadt Sichem, die im Land Kanaan liegt, nachdem er aus Paddan-Aram gekommen war; und er lagerte sich der Stadt gegenüber. (1Mo 12,6; Jos 17,7; Jos 20,7; 1Kön 12,25; Joh 4,5)19 Und er kaufte das Grundstück, auf dem er sein Zelt aufgeschlagen hatte, von der Hand der Söhne Hemors, des Vaters Sichems, für 100 Kesita, (1Mo 23,13; Jos 24,32)20 und er errichtete dort einen Altar; den nannte er »Gott, der Gott Israels«. (1Mo 28,21; 1Mo 32,28; 1Mo 35,7)

1.Mose 33

Nuova Riveduta 2006

1 Giacobbe alzò gli occhi, guardò, ed ecco Esaù che veniva avendo con sé quattrocento uomini. Allora divise i figli tra Lea, Rachele e le due serve.2 Mise davanti le serve e i loro figli, poi Lea e i suoi figli, e infine Rachele e Giuseppe.3 Egli stesso passò davanti a loro, e s’inchinò fino a terra sette volte, finché si fu avvicinato a suo fratello.4 Ed Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero.5 Poi Esaù, alzando gli occhi, vide le donne e i bambini, e disse: «Chi sono questi che hai con te?» Giacobbe rispose: «Sono i figli che Dio si è compiaciuto di dare al tuo servo».6 Allora le serve si avvicinarono con i loro figli e s’inchinarono.7 Si avvicinarono anche Lea e i suoi figli e s’inchinarono. Poi si avvicinarono Giuseppe e Rachele e s’inchinarono.8 Allora Esaù disse: «Che ne vuoi fare di tutta quella schiera che ho incontrato?» Giacobbe rispose: «È per trovare grazia agli occhi del mio signore».9 Ed Esaù: «Io ho molta roba, fratello mio; tieni per te ciò che è tuo».10 Ma Giacobbe disse: «No, ti prego, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, accetta il dono dalla mia mano, perché io ho visto il tuo volto come uno vede il volto di Dio, e tu mi hai fatto buona accoglienza.11 Ti prego, accetta il mio dono che ti è stato presentato, perché Dio è stato molto buono con me, e io ho di tutto». E tanto insistette che Esaù lo accettò.12 Poi Esaù disse: «Partiamo, incamminiamoci, io andrò davanti a te».13 Giacobbe rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono in tenera età e che ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero.14 Passi dunque il mio signore davanti al suo servo; e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini, finché arrivi presso al mio signore, a Seir».15 Esaù disse: «Permetti almeno che io lasci con te un po’ della gente che ho con me». Ma Giacobbe rispose: «E perché questo? Basta che io trovi grazia agli occhi del mio signore».16 Così Esaù, in quel giorno stesso, rifece il cammino verso Seir.17 Giacobbe partì alla volta di Succot, costruì una casa per sé e fece delle capanne per il suo bestiame; per questo quel luogo fu chiamato Succot[1].18 Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di Canaan, e piantò le tende di fronte alla città.19 Per cento pezzi di denaro comprò dai figli di Camor, padre di Sichem, la parte del campo dove aveva piantato le sue tende.20 Eresse qui un altare e lo chiamò El-Eloè-Israel[2].