Esodo 13

Nuova Riveduta 2006

1 Il Signore disse a Mosè:2 «Consacrami ogni primogenito tra i figli d’Israele, ogni primo parto, sia tra gli uomini, sia tra gli animali: esso appartiene a me».3 Mosè disse al popolo: «Ricordate questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla casa di schiavitù; perché il Signore vi ha fatti uscire di là, con mano potente; non si mangi pane lievitato.4 Voi uscite oggi, nel mese di Abib[1].5 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorei, degli Ivvei e dei Gebusei, che giurò ai tuoi padri di darti, paese dove scorrono il latte e il miele, compi questo rito in questo mese.6 Per sette giorni mangia pane azzimo; il settimo giorno sarà una festa al Signore.7 Si mangi pane azzimo per sette giorni e non si veda pane lievitato presso di te, né si veda lievito presso di te, in tutto il tuo territorio.8 In quel giorno tu spiegherai questo a tuo figlio, dicendo: “Si fa così a motivo di quello che il Signore fece per me quando uscii dall’Egitto”.9 Ciò sarà per te come un segno sulla tua mano, come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge del Signore sia nella tua bocca; poiché il Signore ti ha fatto uscire dall’Egitto con mano potente.10 Osserva dunque questo decreto, al tempo fissato, di anno in anno.11 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato,12 consacra al Signore ogni primogenito e ogni primo parto del tuo bestiame. I maschi saranno del Signore.13 Ma riscatta ogni primo parto dell’asino con un agnello; se non lo vuoi riscattare, spezzagli il collo. Riscatta anche ogni primogenito di uomo fra i tuoi figli.14 Quando, in avvenire, tuo figlio ti interrogherà, dicendo: “Che significa questo?”, tu gli risponderai: “Il Signore ci fece uscire dall’Egitto, dalla casa di schiavitù, con mano potente;15 e quando il faraone si ostinò a non lasciarci andare, il Signore uccise tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali. Perciò io sacrifico al Signore ogni primo parto maschio, ma riscatto ogni primogenito dei miei figli”.16 Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un ricordo fra i tuoi occhi, poiché il Signore ci ha fatti uscire dall’Egitto con mano potente».17 Quando il faraone ebbe lasciato andare il popolo, Dio non lo condusse per la via del paese dei Filistei, benché fosse vicina, poiché Dio disse: «Bisogna evitare che il popolo, di fronte a una guerra, si penta e torni in Egitto».18 Dio fece fare al popolo un giro per la via del deserto, verso il mar Rosso. I figli d’Israele partirono armati dal paese d’Egitto.19 Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe[2]; perché questi aveva espressamente fatto giurare i figli d’Israele, dicendo: «Dio certamente vi visiterà; allora, porterete con voi le mie ossa da qui».20 Gli Israeliti, partiti da Succot, si accamparono a Etam, all’estremità del deserto.21 Il Signore andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte.22 Egli non allontanava la colonna di nuvola durante il giorno, né la colonna di fuoco durante la notte, dal cospetto del popolo.

Esodo 13

Neue evangelistische Übersetzung

1 Jahwe hatte auch zu Mose gesagt:2 "Jede Erstgeburt soll mir geweiht werden![1] Alles, was das erste Mal aus einem Mutterschoß kommt, gehört mir! Das soll bei den Israeliten für Mensch und Tier gelten!" (Lu 2,23)3 Mose sagte nun zum Volk: "Erinnert euch immer an diesen Tag, an dem ihr aus dem Sklavenhaus Ägypten gezogen seid! Denn Jahwe hat euch mit starker Hand von dort herausgeführt. Darum soll nichts gegessen werden, worin Sauerteig ist.4 Heute im Ährenmonat[2] zieht ihr aus.5 Jahwe hat euren Vätern geschworen, euch das Land zu geben, das von Milch und Honig überfließt. Wenn Jahwe euch dann in das Land bringt, das jetzt den Hetitern, Amoritern, Hiwitern und Jebusitern gehört, dann sollt ihr das Fest immer in diesem Monat begehen.6 Sieben Tage lang sollt ihr ungesäuerte Brotfladen essen, und am siebten Tag ein Fest für Jahwe feiern.7 Während dieser sieben Tage dürft ihr nur ungesäuerte Brotfladen essen. Nichts, was mit Sauerteig zubereitet wurde, soll bei euch und in eurem ganzen Wohngebiet gesehen werden!8 Deinem Sohn sollst du es so erklären: 'Wir tun das zur Erinnerung an das, was Jahwe für uns getan hat, als wir aus Ägypten zogen.'9 Das soll dir wie ein Zeichen auf Hand und Stirn sein, damit du das Gesetz Jahwes in deinem Mund führst! Denn Jahwe hat euch mit starker Hand aus Ägypten herausgeführt.10 Jahr für Jahr zur festgesetzten Zeit sollt ihr euch an diese Ordnung halten!"11 Weiter sagte Mose: "Wenn Jahwe euch in das Land der Kanaaniter bringt und es euch übergibt, wie er das euren Vorfahren und euch selbst geschworen hat,12 dann sollt ihr jedes männliche Erstgeborene Jahwe übergeben. Auch jeder erste männliche Wurf eines Muttertiers gehört Jahwe.13 Jede Erstgeburt eines Esels sollt ihr mit einem Lamm auslösen. Wer das nicht tun will, muss dem Fohlen das Genick brechen. Auch für eure erstgeborenen Söhne müsst ihr Jahwe einen Ersatz geben.14 Wenn dein Sohn dich künftig fragt, was das bedeutet, dann sollst du ihm sagen: 'Jahwe hat uns mit starker Hand aus dem Sklavenhaus von Ägypten herausgeführt.15 Denn als der Pharao sich weigerte, uns ziehen zu lassen, brachte Jahwe alle Erstgeborenen im Land Ägypten bei Mensch und Vieh um. Darum opfere ich Jahwe jede männliche Erstgeburt, aber meinen erstgeborenen Sohn löse ich durch ein Ersatzopfer aus.'16 Das soll euch wie ein Zeichen auf Hand und Stirn sein, denn Jahwe hat euch mit starker Hand aus Ägypten herausgeführt."17 Als der Pharao das Volk ziehen ließ, führte Gott es nicht den Weg durch das Land der Philister,[3] obwohl das der kürzeste Weg gewesen wäre, denn Gott dachte: "Wenn das Volk merkt, dass es kämpfen muss, könnte es seine Meinung ändern und nach Ägypten zurückkehren."18 Aus diesem Grund ließ Gott das Volk einen Umweg machen und führte es den Wüstenweg zum Schilfmeer. Die Israeliten zogen in Fünfziger-Einheiten aus Ägypten.19 Mose nahm die Gebeine Josefs mit, denn dieser hatte es die Söhne Israels ausdrücklich schwören lassen und gesagt: "Gott wird euch gewiss wieder aufsuchen. Nehmt dann meine Gebeine von hier mit!" (Gen 50,25)20 Von Sukkot zogen sie nach Etam.[4] Dort, am Rand der Wüste, schlugen sie ihr Lager auf.21 Jahwe zog vor ihnen her, um ihnen den Weg zu zeigen. Tagsüber führte er sie in einer Wolkensäule und nachts in einer Feuersäule, um ihnen zu leuchten. So konnten sie Tag und Nacht weiterziehen.22 Tagsüber sahen sie die Wolkensäule vor sich, nachts die Feuersäule.