Geremia 52

Nuova Riveduta 2006

1 Sedechia aveva ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Camutal, figlia di Geremia da Libna.2 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore in tutto e per tutto come aveva fatto Ioiachim.3 A causa dell’ira del Signore contro Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedechia si ribellò al re di Babilonia.4 L’anno nono del regno di Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, Nabucodonosor, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; si accampò contro di lei e la circondò di posti fortificati.5 La città fu assediata fino all’undicesimo anno del re Sedechia.6 Il nono giorno del quarto mese la carestia era grave nella città e non c’era più pane per il popolo del paese.7 Allora venne fatta una breccia nelle mura della città e tutta la gente di guerra fuggì; uscirono di notte dalla città per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte. I fuggiaschi presero la via della pianura,8 ma l’esercito dei Caldei inseguì il re, raggiunse Sedechia nelle pianure di Gerico e tutto l’esercito di lui si disperse e lo abbandonò.9 Allora i Caldei presero il re e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, nel paese di Camat; egli pronunciò la sua sentenza contro di lui.10 Il re di Babilonia fece scannare i figli di Sedechia in presenza di lui; fece pure scannare tutti i capi di Giuda a Ribla.11 Poi fece cavare gli occhi a Sedechia; il re di Babilonia lo fece incatenare con una doppia catena di bronzo, lo deportò a Babilonia e lo mise in prigione, dove rimase fino al giorno della sua morte.12 Il decimo giorno del quinto mese – era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia – Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme,13 incendiò il tempio del Signore e il palazzo del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e arse tutte le case ragguardevoli.14 Tutto l’esercito dei Caldei che era con il capitano della guardia demolì da tutte le parti le mura di Gerusalemme.15 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei più poveri del popolo, i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia e il resto della popolazione.16 Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.17 I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nel tempio del Signore, le basi, il Mare di bronzo che era nel tempio del Signore, e ne portarono via il bronzo a Babilonia.18 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le bacinelle, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio.19 Il capo della guardia prese pure le coppe, i bracieri, le bacinelle, le pignatte, i candelabri, le tazze e i calici, l’oro di ciò che era d’oro e l’argento di ciò che era d’argento.20 Quanto alle due colonne, al Mare e ai dodici buoi di bronzo che servivano di base e che Salomone aveva fatti per il tempio del Signore, il bronzo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile.21 L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti, e a misurarla in giro ci voleva un filo di dodici cubiti; aveva uno spessore di quattro dita ed era vuota.22 Sopra c’era un capitello di bronzo; l’altezza di ogni capitello era di cinque cubiti; attorno al capitello c’erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; lo stesso era della seconda colonna, adorna pure di melagrane.23 C’erano novantasei melagrane da ogni lato, e tutte le melagrane attorno al reticolato ammontavano a cento.24 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della soglia;25 nella città prese un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini fra i consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arruolava il popolo del paese e sessanta privati, che furono anch’essi trovati nella città.26 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di Babilonia a Ribla,27 e il re di Babilonia li fece colpire e mettere a morte a Ribla, nel paese di Camat. Così Giuda fu deportato lontano dal suo paese.28 Questo è il popolo che Nabucodonosor condusse in esilio: il settimo anno, tremilaventitré Giudei;29 il diciottesimo anno del suo regno deportò da Gerusalemme ottocentotrentadue persone;30 il ventitreesimo anno di Nabucodonosor, Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto, quattromilaseicento persone.31 Il trentasettesimo anno della deportazione di Ioiachin, re di Giuda, il venticinquesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia, l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Ioiachin, re di Giuda, e lo fece uscire di prigione;32 gli parlò benevolmente e mise il trono di lui più in alto di quello degli altri re che erano con lui a Babilonia.33 Gli fece cambiare i suoi vestiti di prigione; Ioiachin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo che egli visse.34 Quanto al suo mantenimento, durante tutto il tempo che visse, esso gli fu dato sempre da parte del re di Babilonia, giorno per giorno, fino al giorno della sua morte.

Geremia 52

Einheitsübersetzung 2016

1 Zidkija war einundzwanzig Jahre alt, als er König wurde, und regierte elf Jahre in Jerusalem. Seine Mutter hieß Hamutal und war eine Tochter Jirmejas aus Libna. (2Re 24,18)2 Er tat, was böse war in den Augen des HERRN, ganz so, wie es Jojakim getan hatte.3 Weil der Zorn des HERRN auf Jerusalem und Juda lag, verstieß er sie von seinem Angesicht. Und Zidkija empörte sich gegen den König von Babel.4 Und es geschah: Im neunten Regierungsjahr Zidkijas, am zehnten Tag des zehnten Monats, rückte Nebukadnezzar, der König von Babel, mit seiner ganzen Streitmacht vor Jerusalem und sie belagerten es und errichteten ringsherum einen Belagerungswall.5 Bis zum elften Jahr des Königs Zidkija wurde die Stadt belagert.6 Am neunten Tag des vierten Monats war in der Stadt die Hungersnot groß geworden und die Bürger des Landes hatten kein Brot mehr.7 Da wurde die Stadtmauer aufgebrochen und alle Krieger ergriffen die Flucht und verließen die Stadt bei Nacht auf dem Weg des königlichen Gartens, durch das Tor zwischen den beiden Mauern, obwohl die Chaldäer rings um die Stadt lagen, und sie schlugen die Richtung nach der Araba ein.8 Aber die chaldäischen Truppen setzten dem König nach und holten Zidkija in den Niederungen von Jericho ein, nachdem alle seine Truppen ihn verlassen und sich zerstreut hatten.9 Sie ergriffen den König und brachten ihn hinauf nach Ribla in der Landschaft Hamat zum König von Babel und dieser sprach über ihn das Urteil.10 Der König von Babel ließ die Söhne Zidkijas vor dessen Augen niedermachen; auch alle Großen Judas ließ er in Ribla niedermachen.11 Zidkija ließ er blenden und in Fesseln legen. Der König von Babel brachte ihn nach Babel und hielt ihn in Gewahrsam bis zu seinem Tod.12 Am zehnten Tag des fünften Monats - das ist im neunzehnten Jahr des Königs Nebukadnezzar, des Königs von Babel - rückte Nebusaradan, der Befehlshaber der Leibwache, der zum engeren Dienst des Königs von Babel gehörte, in Jerusalem ein (2Re 25,8)13 und steckte das Haus des HERRN und den königlichen Palast in Brand. Alle Häuser Jerusalems, jedes große Haus verbrannte er im Feuer.14 Auch alle Mauern ringsum Jerusalem rissen die chaldäischen Truppen, die dem Befehlshaber der Leibwache unterstanden, nieder.15 Einen Teil der Armen des Volkes, jene, die übrig geblieben waren in der Stadt und die Überläufer, die zum König von Babel übergelaufen waren, und den Rest der Handwerker führte Nebusaradan, der Befehlshaber der Leibwache, in die Verbannung.16 Nur von den armen Leuten im Land ließ Nebusaradan, der Befehlshaber der Leibwache, einen Teil als Wein- und Ackerbauern zurück.17 Die bronzenen Säulen am Haus des HERRN, die Kesselwagen und das bronzene Meer beim Haus des HERRN zerschlugen die Chaldäer und nahmen die gesamte Bronze mit nach Babel. (Ger 27,19)18 Auch die Töpfe, Schaufeln, Messer, Schalen und Becher sowie alle bronzenen Geräte, die man beim Tempeldienst verwendete, nahmen sie weg.19 Ebenso nahm der Befehlshaber der Leibwache die Becken, Kohlenpfannen, Schalen, Töpfe, Leuchter, Becher und Schüsseln weg, die sämtlich aus Gold oder aus Silber waren,20 ferner die zwei Säulen, das eine Meer, die zwölf bronzenen Rinder unter den Kesselwagen, die König Salomo für das Haus des HERRN hatte anfertigen lassen - die Bronze von all diesen Geräten war nicht zu wiegen.21 Was die Säulen betrifft, so hatte jede Säule eine Höhe von achtzehn Ellen und ein Faden von zwölf Ellen konnte sie umspannen; sie waren vier Finger dick und innen hohl.22 Oben hatte sie ein Kapitell aus Bronze. Die Höhe des einen Kapitells betrug fünf Ellen; das Kapitell umgaben Flechtwerk und Granatäpfel, alles aus Bronze. Ebenso war es bei der zweiten Säule und den Granatäpfeln.23 Es waren sechsundneunzig frei hängende Granatäpfel; im Ganzen waren hundert Granatäpfel rings um das Flechtwerk.[1]24 Der Befehlshaber der Leibwache nahm ferner den Oberpriester Seraja, den zweiten Priester Zefanja und die drei Schwellenwächter mit.25 Aus der Stadt nahm er einen Hofbeamten, der Befehlshaber der Soldaten war, und sieben Leute vom persönlichen Dienst des Königs mit, die sich noch in der Stadt befanden, sowie den Schreiber des Heerführers, der das Volk des Landes zum Kriegsdienst auszuheben hatte, schließlich sechzig Mann vom Volk des Landes, die sich noch in der Stadt befanden.26 Nebusaradan, der Befehlshaber der Leibwache, nahm sie und brachte sie zum König von Babel nach Ribla.27 Der König von Babel ließ sie in Ribla in der Landschaft Hamat erschlagen und töten. So führte er Juda von seinem Ackerboden weg in die Verbannung.28 Das ist die Anzahl der Leute, die Nebukadnezzar in die Verbannung führte: in seinem siebten Regierungsjahr 3 023 Judäer,29 im achtzehnten Jahr Nebukadnezzars 832 Personen aus Jerusalem;30 im dreiundzwanzigsten Jahr Nebukadnezzars führte Nebusaradan, der Befehlshaber der Leibwache, an Judäern 745 Personen weg; im Ganzen waren es 4 600 Personen.31 Im siebenunddreißigsten Jahr nach der Wegführung Jojachins, des Königs von Juda, in die Verbannung, am fünfundzwanzigsten Tag des zwölften Monats, begnadigte Ewil-Merodach, der König von Babel, im Jahr seines Regierungsantritts Jojachin, den König von Juda, und entließ ihn aus dem Gefängnis. (2Re 25,27)32 Er redete Gutes mit ihm. Er wies ihm seinen Sitz zu oberhalb des Sitzes der anderen Könige, die bei ihm in Babel waren.33 Jojachin legte seine Gefängniskleidung ab und er aß sein Brot ständig bei ihm, alle Tage seines Lebens.34 Sein Unterhalt - ein ständiger Unterhalt - wurde ihm vom König von Babel gegeben, Tag für Tag, bis zum Tag seines Todes, alle Tage seines Lebens.