Geremia 34

Nuova Riveduta 2006

1 Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore, quando Nabucodonosor, re di Babilonia, tutto il suo esercito, tutti i regni della terra sottoposti al suo dominio e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città:2 «Così parla il Signore, Dio d’Israele: Va’, parla a Sedechia, re di Giuda, e digli: “Così parla il Signore: Ecco, io do questa città in mano al re di Babilonia, il quale la darà alle fiamme;3 tu non scamperai dalla sua mano, ma sarai certamente catturato e sarai dato in sua mano. I tuoi occhi vedranno gli occhi del re di Babilonia; egli ti parlerà da bocca a bocca e tu andrai a Babilonia.4 Tuttavia, Sedechia, re di Giuda, ascolta la parola del Signore: Così parla il Signore, riguardo a te: tu non morirai di spada,5 tu morirai in pace; come si arsero aromi per i tuoi padri, gli antichi re tuoi predecessori, così se ne arderanno per te. Si farà il lutto per te, dicendo: ‘Ahimè, signore!’, poiché sono io che pronuncio questa parola”, dice il Signore».6 Il profeta Geremia disse tutte queste parole a Sedechia, re di Giuda, a Gerusalemme,7 mentre l’esercito del re di Babilonia combatteva contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che resistevano ancora, cioè contro Lachis e Azeca, che erano tutto quello che rimaneva, in fatto di fortezze, fra le città di Giuda.8 Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore dopo che il re Sedechia ebbe fatto un patto con tutto il popolo di Gerusalemme per proclamare l’emancipazione,9 per la quale ognuno doveva rimandare in libertà il suo schiavo e la sua schiava, ebreo ed ebrea, e nessuno doveva tener più in schiavitù alcun suo fratello giudeo.10 Tutti i capi e tutto il popolo che erano entrati nel patto di rimandare in libertà ciascuno il proprio servo e la propria serva e di non tenerli più in schiavitù ubbidirono, e li rimandarono;11 ma poi cambiarono idea, e fecero ritornare gli schiavi e le schiave che avevano affrancati e li riassoggettarono a essere loro schiavi e schiave.12 La parola del Signore fu dunque rivolta dal Signore a Geremia, in questi termini:13 «Così parla il Signore, Dio d’Israele: “Io feci un patto con i vostri padri il giorno che li condussi fuori dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù, e dissi loro:14 ‘Al termine di sette anni, ciascuno di voi rimandi libero il suo fratello ebreo che si sarà venduto a lui; ti serva sei anni, poi rimandalo da casa tua libero’; ma i vostri padri non ubbidirono e non prestarono orecchio.15 Voi eravate oggi tornati a fare ciò che è retto ai miei occhi, proclamando l’emancipazione ciascuno al suo prossimo, e avevate fatto un patto in mia presenza, nella casa sulla quale è invocato il mio nome;16 ma siete tornati indietro e avete profanato il mio nome; ciascuno di voi ha fatto ritornare il suo schiavo e la sua schiava che avevate rimandato in libertà a loro piacere, e li avete assoggettati a essere vostri schiavi e schiave”.17 Perciò così parla il Signore: “Voi non mi avete ubbidito proclamando l’emancipazione ciascuno di suo fratello e ciascuno del suo prossimo; ecco, io proclamo la vostra emancipazione”, dice il Signore, “per andare incontro alla spada, alla peste e alla fame, e farò in modo che sarete agitati per tutti i regni della terra.18 Darò gli uomini che hanno trasgredito il mio patto e non hanno messo in pratica le parole del patto che avevano stabilito in mia presenza, passando in mezzo alle parti del vitello che avevano tagliato in due;19 darò, dico, i capi di Giuda e i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono in mezzo alle parti del vitello20 nelle mani dei loro nemici e nelle mani di quelli che cercano la loro vita; i loro cadaveri serviranno di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra.21 Darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi capi nelle mani dei loro nemici, nelle mani di quelli che cercano la loro vita e nelle mani dell’esercito del re di Babilonia, che si è allontanato da voi.22 Ecco, io darò l’ordine”, dice il Signore, “e li farò ritornare contro questa città; essi combatteranno contro di lei, la conquisteranno, la daranno alle fiamme. Io farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti”».

Geremia 34

Einheitsübersetzung 2016

1 Das Wort, das vom HERRN an Jeremia erging, als Nebukadnezzar, der König von Babel, und sein ganzes Heer, alle Königreiche seines Herrschaftsgebietes und alle Völkerschaften gegen Jerusalem und alle seine Städte Krieg führten:2 So spricht der HERR, der Gott Israels: Geh, sage zu Zidkija, dem König von Juda, sag zu ihm: So spricht der HERR: Siehe, ich gebe diese Stadt in die Hand des Königs von Babel und er wird sie im Feuer verbrennen. (Ger 32,3)3 Auch du wirst seiner Hand nicht entrinnen, sondern ergriffen und in seine Hand gegeben werden. Auge in Auge wirst du den König von Babel sehen und von Mund zu Mund wird er mit dir reden und nach Babel wirst du kommen.4 Doch höre das Wort des HERRN, Zidkija, König von Juda! So spricht der HERR über dich: Du brauchst nicht durch das Schwert zu sterben.5 In Frieden kannst du sterben und wie deinen Vätern, den früheren Königen, die vor dir waren, so wird man auch dir zu Ehren Totenfeuer anzünden und dir die Totenklage halten: Ach, der Herrscher! Ich, ja ich, habe dieses Wort geredet - Spruch des HERRN. (2Cr 16,14; Ger 22,18)6 Der Prophet Jeremia redete alle diese Worte zu Zidkija, dem König von Juda, in Jerusalem,7 als das Heer des Königs von Babel gegen Jerusalem und die übrig gebliebenen Städte Judas, nämlich Lachisch und Aseka, kämpfte; denn nur diese waren von den Städten Judas als befestigte Städte übrig geblieben.8 Das Wort, das vom HERRN an Jeremia erging, nachdem König Zidkija mit dem ganzen Volk in Jerusalem einen Bund geschlossen hatte, um für sie eine Freilassung auszurufen.9 Es sollte jeder seinen hebräischen Sklaven und seine hebräische Sklavin freilassen, damit keiner mehr einen judäischen Bruder oder eine judäische Schwester versklave.10 Dem hatten sich alle Großen gefügt, ebenso das ganze Volk, das in den Bund eingetreten war, dass jeder seinen Sklaven und seine Sklavin freilassen und nicht mehr versklaven werde. Sie hatten gehorcht und die Sklaven freigelassen.11 Danach aber wandten sie sich davon ab und holten die Sklaven und Sklavinnen, die sie freigelassen hatten, zurück und machten sie mit Gewalt wieder zu Sklaven und Sklavinnen.12 Da erging das Wort vom HERRN an Jeremia:13 So spricht der HERR, der Gott Israels: Ich habe mit euren Vätern an dem Tag, als ich sie aus dem Land Ägypten, dem Sklavenhaus, herausführte, einen Bund geschlossen:14 Am Ende von sieben Jahren soll jeder von euch seinen hebräischen Stammesbruder, der sich ihm verkauft hat, freilassen; sechs Jahre soll er dein Sklave sein, dann sollst du ihn von dir freilassen. Aber eure Väter haben mir nicht gehorcht und ihr Ohr nicht zugeneigt. (Eso 21,2; Le 25,41; De 15,12)15 Da seid ihr jetzt umgekehrt und habt das getan, was in meinen Augen recht ist, indem jeder für seinen Nächsten die Freilassung ausrief. Vor mir hattet ihr einen Bund geschlossen in dem Haus, über dem mein Name ausgerufen ist.16 Aber ihr habt euch abgewandt und habt meinen Namen entweiht; denn jeder von euch hat seinen Sklaven und seine Sklavin zurückgeholt, die ihr doch völlig freigelassen hattet. Ihr habt sie mit Gewalt dazu gebracht, wieder eure Sklaven und Sklavinnen zu sein.17 Darum - so spricht der HERR: Ihr habt mir nicht gehorcht, jeder für seinen Stammesbruder und seinen Nächsten Freilassung auszurufen. - Siehe, ich rufe euch eine Freilassung aus - Spruch des HERRN - für Schwert, Pest und Hunger und ich mache euch zu einem Bild des Schreckens für alle Reiche der Erde.18 Ich mache die Männer, die meinen Bund verletzt und die Worte meines Bundes, den sie vor mir geschlossen hatten, nicht gehalten haben, dem Kalb gleich, das sie in zwei Hälften zerschnitten haben und zwischen dessen Stücken sie hindurchgegangen sind.19 Die Großen Judas und die Großen Jerusalems, die Höflinge, die Priester und das ganze Volk des Landes, die zwischen den Stücken des Kalbes hindurchgegangen sind,20 ich gebe sie in die Hand ihrer Feinde und in die Hand derer, die ihnen nach dem Leben trachten. Ihre Leichen sollen den Vögeln des Himmels und den Tieren des Feldes zum Fraß dienen.21 Auch Zidkija, den König von Juda, und seine Großen liefere ich in die Hand ihrer Feinde aus und in die Hand derer, die ihnen nach dem Leben trachten, sowie in die Hand des Heeres des Königs von Babel, das von euch abgezogen ist.22 Siehe, schon gebe ich den Befehl - Spruch des HERRN - und hole sie zu dieser Stadt zurück und sie werden gegen sie kämpfen, sie erobern und im Feuer verbrennen. Die Städte Judas mache ich zur Wüste, wo niemand mehr wohnt. (Ger 37,8)