Giudici 18

Nuova Riveduta 2006

1 In quel tempo non vi era re in Israele; e in quel medesimo tempo la tribù dei Daniti cercava un suo territorio per stabilirvisi, perché, fino a quei giorni, non le era toccata alcuna eredità fra le tribù d’Israele.2 I figli di Dan mandarono dunque da Sorea e da Estaol cinque uomini della loro tribù, scelti fra loro tutti, uomini valorosi, per esplorare ed esaminare il paese; e dissero loro: «Andate a esaminare il paese!» Quelli giunsero nella regione montuosa di Efraim, alla casa di Mica e pernottarono in quel luogo.3 Quando furono in prossimità della casa di Mica, riconobbero la voce del giovane Levita; e, avvicinatisi, gli chiesero: «Chi ti ha condotto qua? Che fai in questo luogo? Perché sei qui?»4 Egli disse loro quello che Mica aveva fatto per lui e aggiunse: «Mi stipendia e io gli servo da sacerdote».5 Quelli gli dissero: «Consulta Dio, affinché sappiamo se il viaggio che abbiamo intrapreso avrà successo».6 Il sacerdote rispose loro: «Andate in pace; il viaggio che fate è sotto lo sguardo del Signore».7 I cinque uomini dunque partirono, giunsero a Lais e videro che il popolo che vi abitava viveva al sicuro, come gli abitanti di Sidone, tranquillo e fiducioso, poiché nel paese non c’era nessuno in autorità che potesse fare loro il minimo torto; inoltre erano lontani dai Sidoni e non avevano relazione con nessuno.8 Poi tornarono dai loro fratelli a Sorea e a Estaol; i fratelli chiesero loro: «Che dite?»9 Quelli risposero: «Su, saliamo contro quella gente; poiché abbiamo visto il paese, ed ecco, è eccellente. E voi ve ne state là senza dir nulla? Non siate pigri a muovervi per andare a prendere possesso del paese!10 Quando arriverete là, troverete un popolo che se ne sta sicuro. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo in mano: è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra».11 Così seicento uomini della famiglia dei Daniti partirono da Sorea e da Estaol, armati per la guerra.12 Salirono e si accamparono a Chiriat-Iearim, in Giuda; perciò quel luogo, che è a ovest di Chiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama anche oggi Macanè-Dan[1].13 Di là passarono nella regione montuosa di Efraim e giunsero alla casa di Mica.14 Allora i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ai loro fratelli: «Sapete voi che in questa casa c’è un efod, ci sono degli idoli domestici, un’immagine scolpita di metallo fuso? Considerate ora quello che dovete fare».15 Essi si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane Levita, alla casa di Mica, e gli chiesero come stava.16 I seicento uomini dei figli di Dan, armati per la guerra, si misero davanti alla porta.17 Ma i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese salirono, entrarono in casa, presero l’immagine scolpita, l’efod, gli idoli domestici e l’immagine di metallo fuso, mentre il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati.18 Quando furono entrati in casa di Mica ed ebbero preso l’immagine scolpita, l’efod, gli idoli domestici e l’immagine di metallo fuso, il sacerdote disse loro: «Che fate?»19 Essi gli risposero: «Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e ci farai da padre e da sacerdote. Che è meglio per te, essere sacerdote in casa di un uomo solo, oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?»20 Il sacerdote si rallegrò nel suo cuore; prese l’efod, gli idoli domestici e l’immagine scolpita e si unì a quella gente.21 Così si rimisero in cammino, mettendo davanti a loro i bambini, il bestiame e i bagagli.22 Quando erano già lontani dalla casa di Mica, la gente che abitava nelle case vicine a quella di Mica si radunò e inseguì i figli di Dan.23 Siccome gridava dietro ai figli di Dan, questi, voltatisi indietro, dissero a Mica: «Che cos’hai? Perché hai radunato questa gente?»24 Egli rispose: «Avete portato via gli dèi che mi ero fatti e il mio sacerdote e ve ne siete andati. Che cosa mi rimane? Come potete dunque dirmi: “Che hai?”»25 I figli di Dan gli dissero: «Non alzare la voce verso di noi, perché alcuni potrebbero irritarsi e scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita tua e quella della tua famiglia!»26 I figli di Dan continuarono il loro viaggio; e Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, se ne tornò a casa sua.27 Essi, dopo aver preso le cose che Mica aveva fatte e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, da un popolo che se ne stava tranquillo e senza timori; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.28 Non ci fu nessuno che la liberasse, perché era lontana da Sidone e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Bet-Reob.29 Poi i Daniti ricostruirono la città e l’abitarono. Le posero nome Dan, dal nome di Dan, loro padre, che era stato uno dei figli d’Israele; ma prima, il nome della città era Lais.30 Poi i figli di Dan rizzarono per sé l’immagine scolpita; e Gionatan, figlio di Ghersom, figlio di Mosè, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei Daniti fino al giorno in cui gli abitanti del paese furono deportati.31 Così collocarono per sé l’immagine scolpita, che Mica aveva fatta, per tutto il tempo che la casa di Dio[2] rimase a Silo.

Giudici 18

English Standard Version

1 In those days there was no king in Israel. And in those days the tribe of the people of Dan was seeking for itself an inheritance to dwell in, for until then no inheritance among the tribes of Israel had fallen to them. (Gios 19,47; Giudic 1,34; Giudic 17,6; Giudic 21,25)2 So the people of Dan sent five able men from the whole number of their tribe, from Zorah and from Eshtaol, to spy out the land and to explore it. And they said to them, “Go and explore the land.” And they came to the hill country of Ephraim, to the house of Micah, and lodged there. (Nu 13,17; Gios 2,1; Gios 24,33; Giudic 13,25; Giudic 17,1; Giudic 17,8; Giudic 18,8; Giudic 18,11)3 When they were by the house of Micah, they recognized the voice of the young Levite. And they turned aside and said to him, “Who brought you here? What are you doing in this place? What is your business here?”4 And he said to them, “This is how Micah dealt with me: he has hired me, and I have become his priest.” (Giudic 17,10)5 And they said to him, “Inquire of God, please, that we may know whether the journey on which we are setting out will succeed.” (Nu 27,21)6 And the priest said to them, “Go in peace. The journey on which you go is under the eye of the Lord.” (1Sam 1,17; 1Re 22,6)7 Then the five men departed and came to Laish and saw the people who were there, how they lived in security, after the manner of the Sidonians, quiet and unsuspecting, lacking[1] nothing that is in the earth and possessing wealth, and how they were far from the Sidonians and had no dealings with anyone. (Gios 19,47; Giudic 18,10; Giudic 18,27; Giudic 18,28)8 And when they came to their brothers at Zorah and Eshtaol, their brothers said to them, “What do you report?” (Giudic 18,2; Giudic 18,11)9 They said, “Arise, and let us go up against them, for we have seen the land, and behold, it is very good. And will you do nothing? Do not be slow to go, to enter in and possess the land. (Nu 13,20; Gios 2,23; Gios 18,3; 1Re 22,3)10 As soon as you go, you will come to an unsuspecting people. The land is spacious, for God has given it into your hands, a place where there is no lack of anything that is in the earth.” (De 8,9; Giudic 18,7; Giudic 18,27; Giudic 19,19)11 So 600 men of the tribe of Dan, armed with weapons of war, set out from Zorah and Eshtaol, (Giudic 18,16)12 and went up and encamped at Kiriath-jearim in Judah. On this account that place is called Mahaneh-dan[2] to this day; behold, it is west of Kiriath-jearim. (Gios 15,60; Giudic 13,25)13 And they passed on from there to the hill country of Ephraim, and came to the house of Micah. (Giudic 18,2)14 Then the five men who had gone to scout out the country of Laish said to their brothers, “Do you know that in these houses there are an ephod, household gods, a carved image, and a metal image? Now therefore consider what you will do.” (Giudic 17,4)15 And they turned aside there and came to the house of the young Levite, at the home of Micah, and asked him about his welfare. (Gen 43,27)16 Now the 600 men of the Danites, armed with their weapons of war, stood by the entrance of the gate. (Giudic 18,11)17 And the five men who had gone to scout out the land went up and entered and took the carved image, the ephod, the household gods, and the metal image, while the priest stood by the entrance of the gate with the 600 men armed with weapons of war. (Giudic 17,4; Giudic 18,2; Giudic 18,14)18 And when these went into Micah’s house and took the carved image, the ephod, the household gods, and the metal image, the priest said to them, “What are you doing?” (Giudic 18,17)19 And they said to him, “Keep quiet; put your hand on your mouth and come with us and be to us a father and a priest. Is it better for you to be priest to the house of one man, or to be priest to a tribe and clan in Israel?” (Giudic 17,10; Giob 21,5; Giob 29,9; Giob 40,4; Prov 30,32; Mi 7,16)20 And the priest’s heart was glad. He took the ephod and the household gods and the carved image and went along with the people.21 So they turned and departed, putting the little ones and the livestock and the goods in front of them. (1Sam 17,22; Is 10,28)22 When they had gone a distance from the home of Micah, the men who were in the houses near Micah’s house were called out, and they overtook the people of Dan.23 And they shouted to the people of Dan, who turned around and said to Micah, “What is the matter with you, that you come with such a company?”24 And he said, “You take my gods that I made and the priest, and go away, and what have I left? How then do you ask me, ‘What is the matter with you?’” (Gen 31,30)25 And the people of Dan said to him, “Do not let your voice be heard among us, lest angry fellows fall upon you, and you lose your life with the lives of your household.”26 Then the people of Dan went their way. And when Micah saw that they were too strong for him, he turned and went back to his home.27 But the people of Dan took what Micah had made, and the priest who belonged to him, and they came to Laish, to a people quiet and unsuspecting, and struck them with the edge of the sword and burned the city with fire. (Gios 19,47; Giudic 18,7; Giudic 18,10)28 And there was no deliverer because it was far from Sidon, and they had no dealings with anyone. It was in the valley that belongs to Beth-rehob. Then they rebuilt the city and lived in it. (Nu 13,21; Gios 19,28; Giudic 18,7; 2Sam 10,6)29 And they named the city Dan, after the name of Dan their ancestor, who was born to Israel; but the name of the city was Laish at the first. (Gen 14,14; Giudic 18,7; Giudic 20,1; 1Re 12,29; 1Re 15,20)30 And the people of Dan set up the carved image for themselves, and Jonathan the son of Gershom, son of Moses,[3] and his sons were priests to the tribe of the Danites until the day of the captivity of the land. (Eso 2,22; Eso 18,3; Giudic 13,1; Giudic 17,12; 1Sam 4,2; 1Sam 4,10; Sal 78,60)31 So they set up Micah’s carved image that he made, as long as the house of God was at Shiloh. (Gios 18,1; 1Sam 1,3)