Genesi 33

Nuova Riveduta 2006

1 Giacobbe alzò gli occhi, guardò, ed ecco Esaù che veniva avendo con sé quattrocento uomini. Allora divise i figli tra Lea, Rachele e le due serve.2 Mise davanti le serve e i loro figli, poi Lea e i suoi figli, e infine Rachele e Giuseppe.3 Egli stesso passò davanti a loro, e s’inchinò fino a terra sette volte, finché si fu avvicinato a suo fratello.4 Ed Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero.5 Poi Esaù, alzando gli occhi, vide le donne e i bambini, e disse: «Chi sono questi che hai con te?» Giacobbe rispose: «Sono i figli che Dio si è compiaciuto di dare al tuo servo».6 Allora le serve si avvicinarono con i loro figli e s’inchinarono.7 Si avvicinarono anche Lea e i suoi figli e s’inchinarono. Poi si avvicinarono Giuseppe e Rachele e s’inchinarono.8 Allora Esaù disse: «Che ne vuoi fare di tutta quella schiera che ho incontrato?» Giacobbe rispose: «È per trovare grazia agli occhi del mio signore».9 Ed Esaù: «Io ho molta roba, fratello mio; tieni per te ciò che è tuo».10 Ma Giacobbe disse: «No, ti prego, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, accetta il dono dalla mia mano, perché io ho visto il tuo volto come uno vede il volto di Dio, e tu mi hai fatto buona accoglienza.11 Ti prego, accetta il mio dono che ti è stato presentato, perché Dio è stato molto buono con me, e io ho di tutto». E tanto insistette che Esaù lo accettò.12 Poi Esaù disse: «Partiamo, incamminiamoci, io andrò davanti a te».13 Giacobbe rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono in tenera età e che ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzasse la loro andatura anche per un giorno solo, le bestie morirebbero.14 Passi dunque il mio signore davanti al suo servo; e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo dei bambini, finché arrivi presso al mio signore, a Seir».15 Esaù disse: «Permetti almeno che io lasci con te un po’ della gente che ho con me». Ma Giacobbe rispose: «E perché questo? Basta che io trovi grazia agli occhi del mio signore».16 Così Esaù, in quel giorno stesso, rifece il cammino verso Seir.17 Giacobbe partì alla volta di Succot, costruì una casa per sé e fece delle capanne per il suo bestiame; per questo quel luogo fu chiamato Succot[1].18 Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di Canaan, e piantò le tende di fronte alla città.19 Per cento pezzi di denaro comprò dai figli di Camor, padre di Sichem, la parte del campo dove aveva piantato le sue tende.20 Eresse qui un altare e lo chiamò El-Eloè-Israel[2].

Genesi 33

English Standard Version

1 And Jacob lifted up his eyes and looked, and behold, Esau was coming, and four hundred men with him. So he divided the children among Leah and Rachel and the two female servants. (Gen 32,6)2 And he put the servants with their children in front, then Leah with her children, and Rachel and Joseph last of all.3 He himself went on before them, bowing himself to the ground seven times, until he came near to his brother. (Gen 18,2; Gen 42,6; Gen 43,26)4 But Esau ran to meet him and embraced him and fell on his neck and kissed him, and they wept. (Gen 32,28; Gen 45,14)5 And when Esau lifted up his eyes and saw the women and children, he said, “Who are these with you?” Jacob said, “The children whom God has graciously given your servant.” (Gen 48,9; Sal 127,3; Is 8,18)6 Then the servants drew near, they and their children, and bowed down.7 Leah likewise and her children drew near and bowed down. And last Joseph and Rachel drew near, and they bowed down.8 Esau said, “What do you mean by all this company[1] that I met?” Jacob answered, “To find favor in the sight of my lord.” (Gen 32,5; Gen 32,16; Gen 33,15)9 But Esau said, “I have enough, my brother; keep what you have for yourself.”10 Jacob said, “No, please, if I have found favor in your sight, then accept my present from my hand. For I have seen your face, which is like seeing the face of God, and you have accepted me. (Gen 18,1; Gen 19,1)11 Please accept my blessing that is brought to you, because God has dealt graciously with me, and because I have enough.” Thus he urged him, and he took it. (2Sam 13,25; 2Sam 13,27; 2Re 5,15; 2Re 5,23)12 Then Esau said, “Let us journey on our way, and I will go ahead of[2] you.”13 But Jacob said to him, “My lord knows that the children are frail, and that the nursing flocks and herds are a care to me. If they are driven hard for one day, all the flocks will die.14 Let my lord pass on ahead of his servant, and I will lead on slowly, at the pace of the livestock that are ahead of me and at the pace of the children, until I come to my lord in Seir.” (Gen 32,3)15 So Esau said, “Let me leave with you some of the people who are with me.” But he said, “What need is there? Let me find favor in the sight of my lord.” (Gen 33,8; Gen 34,11; Gen 47,25; Ru 2,13)16 So Esau returned that day on his way to Seir. (Gen 32,3)17 But Jacob journeyed to Succoth, and built himself a house and made booths for his livestock. Therefore the name of the place is called Succoth.[3] (Gios 13,27; Giudic 8,5; Sal 60,6)18 And Jacob came safely[4] to the city of Shechem, which is in the land of Canaan, on his way from Paddan-aram, and he camped before the city. (Gios 24,1; Giudic 9,1; Sal 60,6; At 7,16)19 And from the sons of Hamor, Shechem’s father, he bought for a hundred pieces of money[5] the piece of land on which he had pitched his tent. (Gios 24,32; Giov 4,5; At 7,16)20 There he erected an altar and called it El-Elohe-Israel.[6]