2 Samuele 12

Nuova Riveduta 2006

1 Il Signore mandò Natan da Davide e Natan andò da lui e gli disse: «C’erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l’altro povero.2 Il ricco aveva pecore e buoi in grandissimo numero;3 ma il povero non aveva nulla, se non una piccola agnellina che egli aveva comprata e allevata; gli era cresciuta in casa insieme ai figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Essa era per lui come una figlia.4 Un giorno arrivò un viaggiatore a casa dell’uomo ricco. Questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore che era capitato da lui; prese invece l’agnellina dell’uomo povero e la cucinò per colui che gli era venuto in casa».5 Davide si adirò moltissimo contro quell’uomo e disse a Natan: «Com’è vero che il Signore vive, colui che ha fatto questo merita la morte;6 e pagherà quattro volte il valore dell’agnellina, per aver fatto una cosa simile e non aver avuto pietà».7 Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore, il Dio d’Israele: “Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul,8 ti ho dato la casa del tuo signore e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo era troppo poco, vi avrei aggiunto anche dell’altro.9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai fatto uccidere Uria, l’Ittita, hai preso per te sua moglie e hai ucciso lui con la spada dei figli di Ammon.10 Ora dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, perché tu mi hai disprezzato e hai preso per te la moglie di Uria, l’Ittita”.11 Così dice il Signore: “Ecco, io farò venire addosso a te delle sciagure dall’interno della tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che si unirà a loro alla luce di questo sole;12 poiché tu lo hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole”».13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai.14 Tuttavia, siccome facendo così tu hai dato ai nemici del Signore ampia occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa sua.15 Il Signore colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide, ed esso cadde gravemente ammalato.16 Davide quindi rivolse suppliche a Dio per il bambino e digiunò; poi venne e passò la notte disteso per terra.17 Gli anziani della sua casa insistettero presso di lui perché egli si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro.18 Il settimo giorno il bambino morì; i servitori di Davide non osavano fargli sapere che il bambino era morto; perché dicevano: «Quando il bambino era ancora vivo, gli abbiamo parlato ed egli non ha dato ascolto alle nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Potrebbe commettere un gesto disperato».19 Ma Davide, vedendo che i suoi servitori bisbigliavano tra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi servitori: «È morto il bambino?» Quelli risposero: «È morto».20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e si cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò; tornato a casa sua, chiese che gli portassero da mangiare e mangiò.21 I suoi servitori gli dissero: «Che cosa fai? Quando il bambino era ancora vivo digiunavi e piangevi; ora che è morto, ti alzi e mangi!»22 Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: “Chissà che il Signore non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita?” Ma ora che è morto, perché dovrei digiunare?23 Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!»24 Poi Davide consolò Bat-Sceba sua moglie, entrò da lei e si unì a lei; lei partorì un figlio che chiamò Salomone[1].25 Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan che lo chiamò Iedidia[2], a motivo dell’amore che il Signore gli portava.26 Ioab assediò Rabba dei figli di Ammon, s’impadronì della città reale27 e inviò dei messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabba e mi sono già impossessato della città delle acque.28 Raduna il rimanente del popolo, accampati contro la città, e prendila, perché altrimenti, se la conquisto io, porterà il mio nome».29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabba, l’assalì, la prese;30 tolse dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d’oro e conteneva pietre preziose, ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riportò anche dalla città un bottino grandissimo.31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città, li fece lavorare con seghe di ferro e scuri di ferro, e li mise a fabbricare mattoni. Così fece a tutte le città dei figli di Ammon. Poi Davide se ne tornò a Gerusalemme con tutto il popolo.

2 Samuele 12

English Standard Version

1 And the Lord sent Nathan to David. He came to him and said to him, “There were two men in a certain city, the one rich and the other poor. (Giudic 9,8; 2Sam 7,2; 2Sam 7,4; 2Sam 7,17; 2Sam 12,7; 2Sam 12,13; 2Sam 12,15; 2Sam 12,25; 2Sam 14,5; 1Re 1,10; 1Re 1,22; 1Re 1,34; 1Re 4,5; 1Re 20,35; 1Cr 29,29; 2Cr 9,29)2 The rich man had very many flocks and herds,3 but the poor man had nothing but one little ewe lamb, which he had bought. And he brought it up, and it grew up with him and with his children. It used to eat of his morsel and drink from his cup and lie in his arms,[1] and it was like a daughter to him.4 Now there came a traveler to the rich man, and he was unwilling to take one of his own flock or herd to prepare for the guest who had come to him, but he took the poor man’s lamb and prepared it for the man who had come to him.”5 Then David’s anger was greatly kindled against the man, and he said to Nathan, “As the Lord lives, the man who has done this deserves to die, (Ru 3,13)6 and he shall restore the lamb fourfold, because he did this thing, and because he had no pity.” (Eso 22,1; Lu 19,8)7 Nathan said to David, “You are the man! Thus says the Lord, the God of Israel, ‘I anointed you king over Israel, and I delivered you out of the hand of Saul. (1Sam 16,13)8 And I gave you your master’s house and your master’s wives into your arms and gave you the house of Israel and of Judah. And if this were too little, I would add to you as much more.9 Why have you despised the word of the Lord, to do what is evil in his sight? You have struck down Uriah the Hittite with the sword and have taken his wife to be your wife and have killed him with the sword of the Ammonites. (Nu 15,31; 1Sam 15,19; 2Sam 11,15; 2Sam 11,17; 2Sam 11,27)10 Now therefore the sword shall never depart from your house, because you have despised me and have taken the wife of Uriah the Hittite to be your wife.’11 Thus says the Lord, ‘Behold, I will raise up evil against you out of your own house. And I will take your wives before your eyes and give them to your neighbor, and he shall lie with your wives in the sight of this sun.12 For you did it secretly, but I will do this thing before all Israel and before the sun.’” (2Sam 16,22)13 David said to Nathan, “I have sinned against the Lord.” And Nathan said to David, “The Lord also has put away your sin; you shall not die. (1Sam 15,24; 2Sam 24,10; Sal 32,1; Sal 32,5; Sal 51,4; Mi 7,18; Zac 3,4)14 Nevertheless, because by this deed you have utterly scorned the Lord,[2] the child who is born to you shall die.” (Is 52,5; Ez 36,20; Ez 36,23; Ro 2,24)15 Then Nathan went to his house. And the Lord afflicted the child that Uriah’s wife bore to David, and he became sick.16 David therefore sought God on behalf of the child. And David fasted and went in and lay all night on the ground. (2Sam 13,31; 1Re 21,27)17 And the elders of his house stood beside him, to raise him from the ground, but he would not, nor did he eat food with them.18 On the seventh day the child died. And the servants of David were afraid to tell him that the child was dead, for they said, “Behold, while the child was yet alive, we spoke to him, and he did not listen to us. How then can we say to him the child is dead? He may do himself some harm.”19 But when David saw that his servants were whispering together, David understood that the child was dead. And David said to his servants, “Is the child dead?” They said, “He is dead.”20 Then David arose from the earth and washed and anointed himself and changed his clothes. And he went into the house of the Lord and worshiped. He then went to his own house. And when he asked, they set food before him, and he ate. (Ru 3,3; Giob 1,20)21 Then his servants said to him, “What is this thing that you have done? You fasted and wept for the child while he was alive; but when the child died, you arose and ate food.”22 He said, “While the child was still alive, I fasted and wept, for I said, ‘Who knows whether the Lord will be gracious to me, that the child may live?’ (Gion 3,9)23 But now he is dead. Why should I fast? Can I bring him back again? I shall go to him, but he will not return to me.” (Giob 7,8)24 Then David comforted his wife, Bathsheba, and went in to her and lay with her, and she bore a son, and he called his name Solomon. And the Lord loved him (1Cr 22,9; Mat 1,6)25 and sent a message by Nathan the prophet. So he called his name Jedidiah,[3] because of the Lord.26 Now Joab fought against Rabbah of the Ammonites and took the royal city. (De 3,11; 2Sam 11,1; 1Cr 20,1)27 And Joab sent messengers to David and said, “I have fought against Rabbah; moreover, I have taken the city of waters.28 Now then gather the rest of the people together and encamp against the city and take it, lest I take the city and it be called by my name.”29 So David gathered all the people together and went to Rabbah and fought against it and took it.30 And he took the crown of their king from his head. The weight of it was a talent[4] of gold, and in it was a precious stone, and it was placed on David’s head. And he brought out the spoil of the city, a very great amount.31 And he brought out the people who were in it and set them to labor with saws and iron picks and iron axes and made them toil at[5] the brick kilns. And thus he did to all the cities of the Ammonites. Then David and all the people returned to Jerusalem.