Josua 20 | Neue evangelistische Übersetzung Nuova Riveduta 2006

Josua 20 | Neue evangelistische Übersetzung

Die Asylstädte

1 Jahwe sagte zu Josua: 2 "Bestimmt jetzt die Asylstädte, von denen ich durch Mose zu euch gesprochen habe. 3 Sie sollen demjenigen Schutz bieten, der aus Versehen, ohne Vorsatz, einen Menschen getötet hat. An diesen Orten ist er vor dem Bluträcher* sicher. 4 Er soll in eine dieser Städte fliehen und sich am Stadttor dem Ältestenrat stellen und seinen Fall schildern. Dann soll er in die Stadt aufgenommen werden und eine Unterkunft erhalten. 5 Wenn er von einem Bluträcher verfolgt wird, darf er nicht ausgeliefert werden, denn er hat die Tat nicht vorsätzlich, sondern aus Versehen begangen. 6 Wenn seine Angaben vom Gericht der Gemeinschaft bestätigt wurden, soll er bis zum Tod des Hohen Priesters in dieser Stadt bleiben. Dann kann er in seine Heimatstadt, aus der er geflohen ist, zurückkehren." 7 Sie bestimmten dazu Kedesch in Galiläa auf dem Gebirge Naftali, außerdem Sichem auf dem Gebirge Efraïm und Kirjat-Arba, das heutige Hebron, auf dem Gebirge Juda. 8 Im Ostjordanland bestimmten sie Bezer, das in der Wüste östlich von Jericho liegt und zum Stamm Ruben gehört, außerdem Ramot in Gilead, das zum Stamm Gad gehört, und Golan in Baschan, das zum Stamm Manasse gehört. 9 Das waren die Städte, die den Israeliten und den Fremden, die unter ihnen lebten, als Zufluchtsorte dienten. Jeder, der unabsichtlich einen Menschen getötet hatte, konnte dorthin fliehen, damit er nicht vom Bluträcher getötet wurde, bevor er vor dem Gericht der Gemeinschaft gestanden hatte.
Nuova Riveduta 2006

Le sei città di rifugio

1 Poi il Signore disse a Giosuè: «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: 2 “Stabilite le città di rifugio, delle quali vi parlai per mezzo di Mosè, 3 affinché l’omicida che avrà ucciso qualcuno senza averne l’intenzione, possa mettersi al sicuro; esse vi serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue. 4 L’omicida fuggirà in una di quelle città; e, fermatosi all’ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro dentro la città, gli daranno una dimora, ed egli si stabilirà fra loro. 5 E se il vendicatore del sangue lo inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l’omicida, poiché ha ucciso il prossimo senza averne l’intenzione, senza averlo odiato prima. 6 L’omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote che sarà in funzione in quei giorni, comparirà in giudizio davanti alla comunità. Allora l’omicida potrà tornarsene e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città da cui era fuggito”». 7 Essi dunque consacrarono Chedes in Galilea nella regione montuosa di Neftali, Sichem nella regione montuosa di Efraim e Chiriat-Arba, cioè Ebron, nella regione montuosa di Giuda. 8 E di là dal Giordano, a oriente di Gerico, scelsero, nella tribù di Ruben: Beser, nel deserto, nell’altopiano; Ramot, in Galaad, nella tribù di Gad, e Golan, in Basan, nella tribù di Manasse. 9 Queste furono le città assegnate a tutti i figli d’Israele e allo straniero residente fra loro, affinché chiunque avesse ucciso qualcuno involontariamente potesse rifugiarvisi e non avesse a morire per mano del vendicatore del sangue, prima di essere comparso davanti alla comunità.