1.Mose 2 | Nuova Riveduta 2006
1Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro.2Il settimo giorno Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta.3Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta.4Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati. Nel giorno che Dio il Signore* fece la terra e i cieli,5non c’era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna. Nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché Dio il Signore non aveva fatto piovere sulla terra, e non c’era alcun uomo per coltivare il suolo;6ma un vapore saliva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo.7Dio il Signore formò l’uomo* dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.8Dio il Signore piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato.9Dio il Signore fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva in quattro bracci.11Il nome del primo è Pison, ed è quello che circonda tutto il paese di Avila, dove c’è l’oro;12e l’oro di quel paese è puro; qui si trovano pure il bdellio* e l’ònice.13Il nome del secondo fiume è Ghion, ed è quello che circonda tutto il paese di Cus*.14Il nome del terzo fiume è Chiddechel*, ed è quello che scorre a oriente dell’Assiria. Il quarto fiume è l’Eufrate.15Dio il Signore prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.16Dio il Signore ordinò all’uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino,17ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».18Poi Dio il Signore disse: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui».19Dio il Signore, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli avrebbe dato.20L’uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi; ma per l’uomo non si trovò un aiuto che fosse adatto a lui.21Allora Dio il Signore fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui e richiuse la carne al posto d’essa.22Dio il Signore, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo.23L’uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna* perché è stata tratta dall’uomo».24Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.25L’uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non ne avevano vergogna.
Neue evangelistische Übersetzung
1Damit waren die Himmel und die Erde mit allem, was in ihnen ist, vollendet.2Am siebten Tag also war Gottes Werk vollendet, und er ruhte am siebten Tag von all seinem Werk.*3Gott segnete diesen Tag und machte ihn zu etwas Besonderem, denn an ihm ruhte Gott, nachdem er sein Schöpfungswerk vollendet hatte.
Der Anfang der Geschichte
4Es folgt die Detailgeschichte* der Erschaffung von Himmel und Erde: Als Jahwe-Gott* Himmel und Erde machte,5gab es zunächst weder Sträucher noch Feldpflanzen auf dem Erdboden, denn Jahwe-Gott hatte es noch nicht regnen lassen. Es gab auch noch keinen Menschen, der das Land bearbeiten konnte.6Feuchtigkeit stieg aus der Erde auf und tränkte die ganze Oberfläche des Erdreichs.7Dann formte Jahwe-Gott den Menschen aus loser Erde vom Ackerboden und hauchte Lebensatem in sein Gesicht.* So wurde der Mensch ein lebendes Wesen.*8Nun hatte Jahwe-Gott im Osten, in Eden,* einen Garten angelegt. Dorthin versetzte er den von ihm gebildeten Menschen.9Aus dem Erdboden hatte er verschiedenartige Bäume wachsen lassen. Sie sahen prachtvoll aus und trugen wohlschmeckende Früchte. Mitten im Garten stand der Baum des Lebens und der Baum, der Gut und Böse erkennen ließ.10In Eden entsprang auch ein Strom, der den Garten bewässerte und sich dann in vier Arme teilte.11Der erste davon heißt Pischon. Er umfließt das ganze Land Hawila, wo das besonders reine Gold vorkommt,12das Bedolach-Harz und der Schoham-Stein.*13Der zweite Strom heißt Gihon. Er umfließt das Land Kusch.*14Der dritte Strom heißt Tigris. Er fließt östlich von Assyrien. Der vierte Strom ist der Euphrat.15Jahwe-Gott brachte also den Menschen in den Garten Eden, damit er diesen bearbeite und beschütze,16und wies ihn an: "Von allen Bäumen im Garten darfst du nach Belieben essen,17nur nicht von dem Baum, der dich Gut und Böse erkennen lässt. Sobald du davon isst, wirst du sterben müssen."18Dann sagte Jahwe-Gott: "Es ist nicht gut, dass der Mensch so allein ist. Ich will ihm eine Hilfe machen, die ihm genau entspricht."19Jahwe-Gott hatte nämlich alle Landtiere und Vögel, die er aus dem Erdboden geformt hatte, zum Menschen gebracht, um zu sehen, wie er sie nennen würde. Genauso sollten all die Lebewesen dann heißen.20So hatte der Mensch dem Herdenvieh, den Vögeln und allen Landtieren Namen gegeben. Aber für sich selbst fand er nichts, was ihm als Hilfe entsprochen hätte.21Da ließ Jahwe-Gott einen Tiefschlaf über den Menschen kommen. Er nahm eine seiner Seiten heraus und verschloss die Stelle mit Fleisch.22Aus dem herausgenommenen Seitenstück baute Jahwe-Gott eine Frau und brachte sie zum Menschen.23Da rief der Mensch:
"Diesmal ist sie es! / Sie ist genau wie ich, / und sie gehört zu mir, / sie ist ein Stück von mir! / Sie soll Isch-scha heißen, Frau, / denn sie kam vom Isch, dem Mann."24Aus diesem Grund verlässt ein Mann seinen Vater und seine Mutter, verbindet sich mit seiner Frau und wird völlig eins mit ihr.*25Der Mann und seine Frau waren nackt, aber sie schämten sich nicht voreinander.
Diese Website verwendet Cookies, um Ihnen die bestmögliche Nutzererfahrung bieten zu können.