Psalm 88 | Nuova Riveduta 2006 Einheitsübersetzung 2016

Psalm 88 | Nuova Riveduta 2006

Lamento durante l’afflizione

1 Cantico. Salmo dei figli di Core. Al direttore del coro. Da cantarsi mestamente. Cantico di Eman, l’Ezraita. Signore, Dio della mia salvezza, io grido giorno e notte davanti a te. 2 Giunga fino a te la mia preghiera; porgi orecchio al mio grido, 3 perché l’anima mia è sazia di mali e la mia vita è vicina al soggiorno dei morti. 4 Io sono contato tra quelli che scendono nella tomba; sono come un uomo che non ha più forza. 5 Sto disteso fra i morti, come gli uccisi che giacciono nella tomba, di cui non ti ricordi più e che la tua mano ha abbandonato. 6 Tu mi hai messo nella fossa più profonda, in luoghi tenebrosi, negli abissi. 7 L’ira tua pesa su di me, tu mi hai travolto con tutti i tuoi flutti. [Pausa] 8 Hai allontanato da me i miei amici, mi hai reso abominevole per loro. Io sono imprigionato e non posso uscire. 9 I miei occhi si consumano di dolore; io t’invoco ogni giorno, Signore, e tendo verso di te le mie mani. 10 Farai forse qualche miracolo per i morti? I defunti potranno risorgere a celebrarti? [Pausa] 11 La tua bontà sarà narrata nel sepolcro? O la tua fedeltà nel luogo della distruzione? 12 Le tue meraviglie saranno forse conosciute nelle tenebre, e la tua giustizia nella terra dell’oblìo? 13 Ma io grido a te, o Signore, e la mattina la mia preghiera ti viene incontro. 14 Perché, Signore, respingi l’anima mia? Perché mi nascondi il tuo volto? 15 Io sono afflitto e agonizzante fin dalla mia gioventù; io porto il peso dei tuoi terrori e sono smarrito. 16 Il tuo sdegno mi travolge, i tuoi terrori mi annientano, 17 mi circondano come acque tutto il giorno, mi stringono tutti assieme. 18 Hai allontanato da me amici e conoscenti; le tenebre sono la mia compagnia.

La Sacra Bibbia Nuova Riveduta 2006 – versione standard © 2006 Società Biblica di Ginevra

Einheitsübersetzung 2016

Klage eines Vereinsamten im Angesicht des Todes

1 Ein Lied. Ein Psalm der Korachiter. Für den Chormeister. Nach der Weise Krankheit zu singen. Ein Weisheitslied Hemans, des Esrachiters. 2 HERR, du Gott meiner Rettung, am Tag und in der Nacht schrei ich vor dir. 3 Lass mein Bittgebet vor dein Angesicht kommen, neige dein Ohr meinem Rufen! 4 Denn mit Leid ist meine Seele gesättigt, mein Leben berührt die Totenwelt. 5 Schon zähle ich zu denen, die hinabsteigen in die Grube, bin wie ein Mensch, in dem keine Kraft mehr ist. 6 Ausgestoßen unter den Toten, wie Erschlagene, die im Grab liegen, derer du nicht mehr gedenkst, abgeschnitten sind sie von deiner Hand.* 7 Du brachtest mich in die unterste Grube, in Finsternisse, in Tiefen. 8 Auf mir lastet dein Grimm, mit all deinen Wogen drückst du mich nieder. [Sela]* 9 Entfernt hast du von mir meine Vertrauten, zum Abscheu machtest du mich ihnen. Gefangen bin ich und komm nicht heraus. 10 Mein Auge erlischt vor Elend. Den ganzen Tag, HERR, ruf ich zu dir, ich strecke nach dir meine Hände aus. 11 Wirst du an den Toten Wunder tun, werden Schatten aufstehn, um dir zu danken? [Sela] 12 Erzählt man im Grab von deiner Huld, von deiner Treue im Totenreich? 13 Werden deine Wunder in der Finsternis erkannt, deine Gerechtigkeit im Land des Vergessens? 14 Ich aber, HERR, ich schreie zu dir um Hilfe, am Morgen komme zu dir mein Bittgebet. 15 Warum, HERR, verstößt du mich, verbirgst vor mir dein Angesicht? 16 Elend bin ich, ein Sterbender von Jugend an, ich trage deine Schrecken und erstarre. 17 Über mich fuhr dahin die Glut deines Zorns, deine Schrecken haben mich vernichtet. 18 Sie umfluten mich den ganzen Tag wie Wasser, sie dringen auf mich ein von allen Seiten. 19 Entfernt hast du von mir Freunde und Nachbarn, mein Vertrauter ist nur noch die Finsternis.