Psalm 73 | Nuova Riveduta 2006 Einheitsübersetzung 2016

Psalm 73 | Nuova Riveduta 2006

Prosperità effimera dei malvagi

1 Salmo di Asaf. Certo, Dio è buono verso Israele, verso quelli che sono puri di cuore. 2 Ma quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non scivolassero. 3 Poiché invidiavo i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. 4 Poiché per loro non vi sono dolori, il loro corpo è sano e ben nutrito. 5 Non sono tribolati come gli altri mortali, né sono colpiti come gli altri uomini. 6 Perciò la superbia li adorna come una collana, la violenza li avvolge come un manto. 7 Gli occhi escono loro fuori dalle orbite per il grasso; dal cuor loro traboccano i cattivi pensieri. 8 Sbeffeggiano e malvagiamente progettano di opprimere; parlano dall’alto in basso con arroganza. 9 Alzano la loro bocca fino al cielo, e la loro lingua percorre la terra. 10 Perciò il popolo si volge dalla loro parte, beve abbondantemente alla loro sorgente 11 e dice: «Com’è possibile che Dio sappia ogni cosa, che vi sia conoscenza nell’Altissimo?» 12 Ecco, costoro sono empi; eppure, tranquilli sempre, essi accrescono le loro ricchezze. 13 Invano dunque ho purificato il mio cuore e ho lavato le mie mani nell’innocenza! 14 Poiché sono colpito ogni giorno e il mio tormento si rinnova ogni mattina. 15 Se avessi detto: «Parlerò come loro», ecco, avrei tradito la stirpe dei tuoi figli. 16 Ho voluto riflettere per comprendere questo, ma la cosa mi è parsa molto ardua, 17 finché non sono entrato nel santuario di Dio e non ho considerato la fine di costoro. 18 Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli, tu li fai cadere in rovina. 19 Come sono distrutti in un momento, portati via, consumati in circostanze orribili! 20 Come avviene d’un sogno quando uno si sveglia, così tu, Signore, quando ti desterai, disprezzerai la loro vana apparenza. 21 Quando il mio cuore era amareggiato e io mi sentivo trafitto internamente, 22 ero insensato e senza intelligenza; io ero di fronte a te come una bestia. 23 Ma pure, io resto sempre con te; tu mi hai preso per la mano destra; 24 mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella gloria. 25 Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. 26 La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno. 27 Poiché, ecco, quelli che si allontanano da te periranno; tu distruggi chiunque ti tradisce e ti abbandona. 28 Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio; io ho fatto del Signore Dio il mio rifugio, per raccontare, o Dio, tutte le opere tue.

La Sacra Bibbia Nuova Riveduta 2006 – versione standard © 2006 Società Biblica di Ginevra

Einheitsübersetzung 2016

DAS DRITTE BUCH

Anfechtung durch Frevler und Erfahrung der Nähe Gottes

1 Ein Psalm Asafs. Fürwahr, Gott ist gut für Israel, für alle, die reinen Herzens sind. 2 Ich aber - fast wären meine Füße gestrauchelt, beinahe wären ausgeglitten meine Schritte. 3 Denn ich habe mich über die Prahler ereifert, als ich das Wohlergehen der Frevler sah: 4 Sie leiden ja keine Qualen, ihr Leib ist gesund und wohlgenährt.* 5 Sie kennen nicht die Mühsal der Sterblichen, sind nicht geplagt wie andere Menschen. 6 Darum ist Hochmut ihr Halsschmuck, wie ein Gewand umhüllt sie Gewalttat. 7 Sie sehen kaum aus den Augen vor Fett, ihr Herz läuft über von bösen Plänen. 8 Sie höhnen und reden Böses, Unterdrückung reden sie von oben herab. 9 Sie reißen ihr Maul bis zum Himmel auf und lassen auf Erden ihrer Zunge freien Lauf. 10 Darum wendet sich das Volk ihnen zu, das Wasser ihrer Worte schlürfen sie gierig.* 11 Sie sagen: Wie sollte Gott davon wissen? Gibt es Wissen beim Höchsten? 12 Siehe, so sind die Frevler: Immer im Glück, häufen sie Reichtum auf Reichtum. 13 Fürwahr, umsonst bewahrte ich lauter mein Herz und wusch meine Hände in Unschuld. 14 Und doch war ich alle Tage geplagt und wurde jeden Morgen gezüchtigt. 15 Hätte ich gesagt: Ich will reden wie sie, siehe, ich hätte das Geschlecht deiner Kinder verraten. 16 Ich dachte nach, um dies zu begreifen, Mühsal war es in meinen Augen, 17 bis ich eintrat in Gottes Heiligtum und einsah, wie es mit ihnen zu Ende geht. 18 Fürwahr, du stellst sie auf schlüpfrigen Grund, du lässt sie in Täuschungen fallen. 19 Wie werden sie in einem Augenblick zum Entsetzen, werden dahingerafft, nehmen ein Ende mit Schrecken. 20 Wie einen Traum, nach dem Erwachen, mein Herr, verachtest du ihr Schattengebilde, wenn du aufstehst.* 21 Ja, mein Herz war bitter und Schmerz bohrte mir in den Nieren. 22 Ich war ein Tor ohne Einsicht, wie Vieh bin ich gewesen bei dir; 23 aber ich bin doch beständig bei dir, du hast meine Rechte ergriffen. 24 Du leitest mich nach deinem Ratschluss, danach nimmst du mich auf in Herrlichkeit. 25 Wen habe ich im Himmel außer dir? Neben dir erfreut mich nichts auf Erden.* 26 Mag mein Fleisch und mein Herz vergehen, Fels meines Herzens und mein Anteil ist Gott auf ewig. 27 Denn siehe: Die fern sind von dir, gehen zugrunde, du vernichtest alle, die dich treulos verlassen. 28 Ich aber - Gott nahe zu sein, ist gut für mich, / ich habe GOTT, den Herrn, zu meiner Zuflucht gemacht. Ich will erzählen von all deinen Taten.