2.Mose 18 | Nuova Riveduta 2006 English Standard Version

2.Mose 18 | Nuova Riveduta 2006

Visita di Ietro, suocero di Mosè

1 Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, udì tutto quello che Dio aveva fatto in favore di Mosè e d’Israele suo popolo: come il Signore aveva fatto uscire Israele dall’Egitto. 2 Ietro, suocero di Mosè, aveva preso Sefora, moglie di Mosè, 3 dopo che era stata rimandata, e i due figli di Sefora. Uno si chiamava Ghersom*; perché Mosè aveva detto: «Abito in terra straniera». 4 L’altro si chiamava Eliezer*, perché aveva detto: «Il Dio di mio padre è stato il mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone». 5 Ietro, suocero di Mosè, andò da Mosè, con i figli e la moglie di lui, nel deserto dove egli era accampato, al monte di Dio, 6 e fece dire a Mosè: «Io, Ietro, tuo suocero, vengo da te con tua moglie e i suoi due figli con lei». 7 Allora Mosè uscì a incontrare suo suocero, s’inchinò e lo baciò; s’informarono scambievolmente della loro salute, poi entrarono nella tenda. 8 Allora Mosè raccontò a suo suocero tutto quello che il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per amore d’Israele, tutte le sofferenze patite durante il viaggio e come il Signore li aveva liberati. 9 Ietro si rallegrò di tutto il bene che il Signore aveva fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani. 10 Ietro disse: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone; egli ha liberato il popolo dal giogo degli Egiziani! 11 Ora riconosco che il Signore è più grande di tutti gli dèi; tale si è mostrato quando gli Egiziani hanno agito orgogliosamente contro Israele». 12 Ietro, suocero di Mosè, prese un olocausto e dei sacrifici per offrirli a Dio; Aaronne con tutti gli anziani d’Israele vennero a mangiare con il suocero di Mosè davanti a Dio. 13 Il giorno seguente, Mosè si sedette per amministrare la giustizia al popolo, e il popolo rimase intorno a Mosè dal mattino fino alla sera. 14 Quando il suocero di Mosè vide tutto quello che egli faceva per il popolo, disse: «Che cosa fai con il popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?» 15 Mosè rispose a suo suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16 Quando essi hanno qualche questione, vengono da me e io giudico fra l’uno e l’altro, faccio loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi». 17 Ma il suocero di Mosè gli disse: «Quel che fai non va bene. 18 Tu ti esaurirai certamente e stancherai anche questo popolo che è con te; perché questo compito è troppo pesante per te; tu non puoi farcela da solo. 19 Ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia con te: sii tu il rappresentante del popolo davanti a Dio, e porta a Dio le loro cause. 20 Insegna loro i decreti e le leggi, mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare; 21 ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci e timorati di Dio: degli uomini fidati, che detestino il guadagno illecito; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 Essi dovranno amministrare la giustizia al popolo in ogni circostanza. Essi riferiscano a te su ogni questione di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Così alleggerirai il tuo carico, ed essi lo porteranno con te. 23 Se tu fai questo, e se Dio te lo conferma, tu potrai resistere; anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato». 24 Mosè ascoltò la voce di suo suocero e fece tutto quello che egli aveva detto. 25 Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Questi amministravano la giustizia al popolo in ogni tempo; le cause difficili le segnalavano a Mosè, ma ogni piccolo affare lo decidevano loro. 27 Poi Mosè lasciò partire suo suocero, che se ne tornò al suo paese.

La Sacra Bibbia Nuova Riveduta 2006 – versione standard © 2006 Società Biblica di Ginevra

English Standard Version

Jethro’s Advice

1 Jethro, the priest of Midian, Moses’ father-in-law, heard of all that God had done for Moses and for Israel his people, how the Lord had brought Israel out of Egypt. 2 Now Jethro, Moses’ father-in-law, had taken Zipporah, Moses’ wife, after he had sent her home, 3 along with her two sons. The name of the one was Gershom (for he said, “I have been a sojourner* in a foreign land”), 4 and the name of the other, Eliezer* (for he said, “The God of my father was my help, and delivered me from the sword of Pharaoh”). 5 Jethro, Moses’ father-in-law, came with his sons and his wife to Moses in the wilderness where he was encamped at the mountain of God. 6 And when he sent word to Moses, “I,* your father-in-law Jethro, am coming to you with your wife and her two sons with her,” 7 Moses went out to meet his father-in-law and bowed down and kissed him. And they asked each other of their welfare and went into the tent. 8 Then Moses told his father-in-law all that the Lord had done to Pharaoh and to the Egyptians for Israel’s sake, all the hardship that had come upon them in the way, and how the Lord had delivered them. 9 And Jethro rejoiced for all the good that the Lord had done to Israel, in that he had delivered them out of the hand of the Egyptians. 10 Jethro said, “Blessed be the Lord, who has delivered you out of the hand of the Egyptians and out of the hand of Pharaoh and has delivered the people from under the hand of the Egyptians. 11 Now I know that the Lord is greater than all gods, because in this affair they dealt arrogantly with the people.”* 12 And Jethro, Moses’ father-in-law, brought a burnt offering and sacrifices to God; and Aaron came with all the elders of Israel to eat bread with Moses’ father-in-law before God. 13 The next day Moses sat to judge the people, and the people stood around Moses from morning till evening. 14 When Moses’ father-in-law saw all that he was doing for the people, he said, “What is this that you are doing for the people? Why do you sit alone, and all the people stand around you from morning till evening?” 15 And Moses said to his father-in-law, “Because the people come to me to inquire of God; 16 when they have a dispute, they come to me and I decide between one person and another, and I make them know the statutes of God and his laws.” 17 Moses’ father-in-law said to him, “What you are doing is not good. 18 You and the people with you will certainly wear yourselves out, for the thing is too heavy for you. You are not able to do it alone. 19 Now obey my voice; I will give you advice, and God be with you! You shall represent the people before God and bring their cases to God, 20 and you shall warn them about the statutes and the laws, and make them know the way in which they must walk and what they must do. 21 Moreover, look for able men from all the people, men who fear God, who are trustworthy and hate a bribe, and place such men over the people as chiefs of thousands, of hundreds, of fifties, and of tens. 22 And let them judge the people at all times. Every great matter they shall bring to you, but any small matter they shall decide themselves. So it will be easier for you, and they will bear the burden with you. 23 If you do this, God will direct you, you will be able to endure, and all this people also will go to their place in peace.” 24 So Moses listened to the voice of his father-in-law and did all that he had said. 25 Moses chose able men out of all Israel and made them heads over the people, chiefs of thousands, of hundreds, of fifties, and of tens. 26 And they judged the people at all times. Any hard case they brought to Moses, but any small matter they decided themselves. 27 Then Moses let his father-in-law depart, and he went away to his own country.