2.Samuel 16 | Nuova Riveduta 2006 English Standard Version

2.Samuel 16 | Nuova Riveduta 2006

Siba tradisce Mefiboset

1 Davide aveva superato di poco la cima del monte, quando Siba, servo di Mefiboset, gli venne incontro con un paio di asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli d’uva passa, un centinaio di frutti di stagione e un otre di vino. 2 Il re disse a Siba: «Che vuoi fare con queste cose?» Siba rispose: «Gli asini serviranno da cavalcatura per la famiglia del re, il pane e i frutti di stagione sono per nutrire i giovani, il vino per dissetare quelli che saranno stanchi nel deserto». 3 Il re disse: «Dov’è il figlio del tuo signore?» Siba rispose al re: «È rimasto a Gerusalemme, perché ha detto: “Oggi la casa d’Israele mi renderà il regno di mio padre”». 4 Il re disse a Siba: «Tutto quello che appartiene a Mefiboset è tuo». Siba replicò: «Io mi prostro davanti a te! Possa io trovare grazia agli occhi tuoi, o re, mio signore!»

Davide maledetto da Simei

5 Quando il re Davide fu giunto a Baurim, uscì di là un uomo, imparentato con la famiglia di Saul, di nome Simei, figlio di Ghera. Egli veniva avanti pronunciando maledizioni 6 e gettando sassi contro Davide e contro tutti i servitori del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti gli uomini valorosi stavano alla destra e alla sinistra del re. 7 Simei malediceva Davide, dicendo: «Vattene, vattene, uomo sanguinario, scellerato! 8 Il Signore fa ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale tu hai regnato; il Signore ha dato il regno nelle mani di Absalom, tuo figlio; e ora hai le sciagure che ti sei meritato, perché sei un uomo sanguinario». 9 Allora Abisai, figlio di Seruia, disse al re: «Perché questo cane morto osa maledire il re mio signore? Ti prego, lasciami andare a mozzargli la testa!» 10 Ma il re rispose: «Che ho da fare con voi, figli di Seruia? Se egli maledice, è perché il Signore gli ha detto: “Maledici Davide!” Chi oserà dire: “Perché fai così?”». 11 Poi Davide disse ad Abisai e a tutti i suoi servitori: «Ecco, mio figlio, uscito dalle mie viscere, cerca di togliermi la vita! Quanto più lo può fare ora questo Beniaminita! Lasciate che egli maledica, perché gliel’ha ordinato il Signore. 12 Forse il Signore avrà riguardo alla mia afflizione e mi farà del bene in cambio delle maledizioni di oggi». 13 Davide e la sua gente continuarono il loro cammino; Simei camminava sul fianco del monte, di fronte a Davide, e cammin facendo lo malediva, gli gettava dei sassi e buttava della polvere. 14 Il re e tutta la gente che era con lui arrivarono ad Aiefim e là ripresero fiato.

Absalom a Gerusalemme

15 Intanto Absalom e tutto il popolo, gli uomini d’Israele, erano entrati a Gerusalemme; Aitofel era con lui. 16 Quando Cusai, l’Archita, l’amico di Davide, fu giunto presso Absalom, gli disse: «Viva il re! Viva il re!» 17 Absalom disse a Cusai: «È questo dunque l’affetto che hai per il tuo amico? Perché non sei andato con il tuo amico?» 18 Cusai rispose ad Absalom: «No; io sarò di colui che il Signore e questo popolo e tutti gli uomini d’Israele hanno scelto, e con lui rimarrò. 19 Del resto, di chi sarò io servo? Non lo sarò di suo figlio? Come ho servito tuo padre, così servirò te». 20 Allora Absalom disse ad Aitofel: «Consigliate quello che dobbiamo fare». 21 Aitofel rispose ad Absalom: «Entra dalle concubine di tuo padre, lasciate da lui a custodia del palazzo; quando tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre, il coraggio di quelli che sono per te sarà fortificato». 22 Fu dunque montata una tenda sulla terrazza per Absalom, e Absalom entrò dalle concubine di suo padre, alla vista di tutto Israele. 23 In quei giorni, un consiglio dato da Aitofel era come una parola data da Dio a uno che lo avesse consultato. Così era di tutti i consigli di Aitofel tanto per Davide quanto per Absalom.

La Sacra Bibbia Nuova Riveduta 2006 – versione standard © 2006 Società Biblica di Ginevra

English Standard Version

David and Ziba

1 When David had passed a little beyond the summit, Ziba the servant of Mephibosheth met him, with a couple of donkeys saddled, bearing two hundred loaves of bread, a hundred bunches of raisins, a hundred of summer fruits, and a skin of wine. 2 And the king said to Ziba, “Why have you brought these?” Ziba answered, “The donkeys are for the king’s household to ride on, the bread and summer fruit for the young men to eat, and the wine for those who faint in the wilderness to drink.” 3 And the king said, “And where is your master’s son?” Ziba said to the king, “Behold, he remains in Jerusalem, for he said, ‘Today the house of Israel will give me back the kingdom of my father.’” 4 Then the king said to Ziba, “Behold, all that belonged to Mephibosheth is now yours.” And Ziba said, “I pay homage; let me ever find favor in your sight, my lord the king.”

Shimei Curses David

5 When King David came to Bahurim, there came out a man of the family of the house of Saul, whose name was Shimei, the son of Gera, and as he came he cursed continually. 6 And he threw stones at David and at all the servants of King David, and all the people and all the mighty men were on his right hand and on his left. 7 And Shimei said as he cursed, “Get out, get out, you man of blood, you worthless man! 8 The Lord has avenged on you all the blood of the house of Saul, in whose place you have reigned, and the Lord has given the kingdom into the hand of your son Absalom. See, your evil is on you, for you are a man of blood.” 9 Then Abishai the son of Zeruiah said to the king, “Why should this dead dog curse my lord the king? Let me go over and take off his head.” 10 But the king said, “What have I to do with you, you sons of Zeruiah? If he is cursing because the Lord has said to him, ‘Curse David,’ who then shall say, ‘Why have you done so?’” 11 And David said to Abishai and to all his servants, “Behold, my own son seeks my life; how much more now may this Benjaminite! Leave him alone, and let him curse, for the Lord has told him to. 12 It may be that the Lord will look on the wrong done to me,* and that the Lord will repay me with good for his cursing today.” 13 So David and his men went on the road, while Shimei went along on the hillside opposite him and cursed as he went and threw stones at him and flung dust. 14 And the king, and all the people who were with him, arrived weary at the Jordan.* And there he refreshed himself.

Absalom Enters Jerusalem

15 Now Absalom and all the people, the men of Israel, came to Jerusalem, and Ahithophel with him. 16 And when Hushai the Archite, David’s friend, came to Absalom, Hushai said to Absalom, “Long live the king! Long live the king!” 17 And Absalom said to Hushai, “Is this your loyalty to your friend? Why did you not go with your friend?” 18 And Hushai said to Absalom, “No, for whom the Lord and this people and all the men of Israel have chosen, his I will be, and with him I will remain. 19 And again, whom should I serve? Should it not be his son? As I have served your father, so I will serve you.” 20 Then Absalom said to Ahithophel, “Give your counsel. What shall we do?” 21 Ahithophel said to Absalom, “Go in to your father’s concubines, whom he has left to keep the house, and all Israel will hear that you have made yourself a stench to your father, and the hands of all who are with you will be strengthened.” 22 So they pitched a tent for Absalom on the roof. And Absalom went in to his father’s concubines in the sight of all Israel. 23 Now in those days the counsel that Ahithophel gave was as if one consulted the word of God; so was all the counsel of Ahithophel esteemed, both by David and by Absalom.