2.Samuel 11 | Nuova Riveduta 2006 English Standard Version

2.Samuel 11 | Nuova Riveduta 2006

Davide si rende colpevole di adulterio e di omicidio

1 L’anno seguente, nella stagione in cui i re cominciano le guerre, Davide mandò Ioab con la sua gente e con tutto Israele a devastare il paese dei figli di Ammon e ad assediare Rabba; ma Davide rimase a Gerusalemme. 2 Una sera Davide, alzatosi dal suo letto, si mise a passeggiare sulla terrazza del palazzo reale; dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno. La donna era bellissima. 3 Davide mandò a chiedere chi fosse la donna. Gli dissero: «È Bat-Sceba, figlia di Eliam, moglie di Uria, l’Ittita». 4 Davide mandò a prenderla; lei venne da lui ed egli si unì a lei, che si era purificata dalla sua impurità; poi lei tornò a casa sua. 5 La donna rimase incinta e lo fece sapere a Davide dicendo: «Sono incinta». 6 Allora Davide fece dire a Ioab: «Mandami Uria, l’Ittita». Ioab mandò Uria da Davide. 7 Quando Uria giunse da Davide, questi gli chiese come stavano Ioab e il popolo e come andava la guerra. 8 Poi Davide disse a Uria: «Scendi a casa tua e lavati i piedi». Uria uscì dal palazzo reale e gli furono mandate dietro delle vivande del re. 9 Ma Uria dormì alla porta del palazzo del re con tutti i servi del suo signore, e non scese a casa sua. 10 Ciò fu riferito a Davide. Gli dissero: «Uria non è sceso a casa sua». Allora Davide disse a Uria: «Tu hai fatto un lungo viaggio. Perché dunque non sei sceso a casa tua?» 11 Uria rispose a Davide: «L’arca, Israele e Giuda stanno sotto le tende, Ioab mio signore e i suoi servi sono accampati in aperta campagna e io entrerei in casa mia per mangiare, bere e per coricarmi con mia moglie? Com’è vero che il Signore vive e che anche tu vivi, io non farò questo!» 12 Davide disse a Uria: «Trattieniti qui anche oggi, e domani ti lascerò partire». Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno e il giorno seguente. 13 Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé; lo ubriacò, e la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo lettuccio con i servi del suo signore, ma non scese a casa sua. 14 La mattina seguente, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mezzo di Uria. 15 Nella lettera aveva scritto così: «Mandate Uria al fronte, dove più infuria la battaglia; poi ritiratevi da lui, perché egli resti colpito e muoia». 16 Ioab dunque, assediando la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva degli uomini valorosi. 17 Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi del popolo, della gente di Davide, caddero e perì anche Uria, l’Ittita. 18 Allora Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose che erano accadute nella battaglia 19 e diede al messaggero quest’ordine: «Quando avrai finito di raccontare al re tutto quello che è successo nella battaglia, 20 può darsi che il re vada in collera e ti dica: “Perché vi siete avvicinati così alla città per dare battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dalle mura? 21 Chi fu che uccise Abimelec, figlio di Ierubbeset? Non fu una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, in modo che morì a Tebes? Perché vi siete avvicinati così alle mura?” Tu allora gli dirai: “Anche il tuo servo Uria, l’Ittita, è morto”». 22 Il messaggero partì e, giunto, riferì a Davide tutto quello che Ioab lo aveva incaricato di dire. 23 Il messaggero disse a Davide: «I nemici avevano avuto del vantaggio su di noi e avevano fatto una sortita contro di noi nella campagna, ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città; 24 allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dalle mura e parecchi della gente del re perirono, e Uria, l’Ittita, tuo servo, perì anche lui». 25 Allora Davide disse al messaggero: «Dirai così a Ioab: “Non affliggerti per ciò che è accaduto, perché la spada divora ora l’uno ora l’altro; rinforza l’attacco contro la città e distruggila”. E tu fagli coraggio». 26 Quando la moglie di Uria udì che suo marito era morto, lo pianse. 27 Dopo che ebbe finito i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere in casa sua. Lei divenne sua moglie e gli partorì un figlio. Ma quello che Davide aveva fatto dispiacque al Signore.

La Sacra Bibbia Nuova Riveduta 2006 – versione standard © 2006 Società Biblica di Ginevra

English Standard Version

David and Bathsheba

1 In the spring of the year, the time when kings go out to battle, David sent Joab, and his servants with him, and all Israel. And they ravaged the Ammonites and besieged Rabbah. But David remained at Jerusalem. 2 It happened, late one afternoon, when David arose from his couch and was walking on the roof of the king’s house, that he saw from the roof a woman bathing; and the woman was very beautiful. 3 And David sent and inquired about the woman. And one said, “Is not this Bathsheba, the daughter of Eliam, the wife of Uriah the Hittite?” 4 So David sent messengers and took her, and she came to him, and he lay with her. (Now she had been purifying herself from her uncleanness.) Then she returned to her house. 5 And the woman conceived, and she sent and told David, “I am pregnant.” 6 So David sent word to Joab, “Send me Uriah the Hittite.” And Joab sent Uriah to David. 7 When Uriah came to him, David asked how Joab was doing and how the people were doing and how the war was going. 8 Then David said to Uriah, “Go down to your house and wash your feet.” And Uriah went out of the king’s house, and there followed him a present from the king. 9 But Uriah slept at the door of the king’s house with all the servants of his lord, and did not go down to his house. 10 When they told David, “Uriah did not go down to his house,” David said to Uriah, “Have you not come from a journey? Why did you not go down to your house?” 11 Uriah said to David, “The ark and Israel and Judah dwell in booths, and my lord Joab and the servants of my lord are camping in the open field. Shall I then go to my house, to eat and to drink and to lie with my wife? As you live, and as your soul lives, I will not do this thing.” 12 Then David said to Uriah, “Remain here today also, and tomorrow I will send you back.” So Uriah remained in Jerusalem that day and the next. 13 And David invited him, and he ate in his presence and drank, so that he made him drunk. And in the evening he went out to lie on his couch with the servants of his lord, but he did not go down to his house. 14 In the morning David wrote a letter to Joab and sent it by the hand of Uriah. 15 In the letter he wrote, “Set Uriah in the forefront of the hardest fighting, and then draw back from him, that he may be struck down, and die.” 16 And as Joab was besieging the city, he assigned Uriah to the place where he knew there were valiant men. 17 And the men of the city came out and fought with Joab, and some of the servants of David among the people fell. Uriah the Hittite also died. 18 Then Joab sent and told David all the news about the fighting. 19 And he instructed the messenger, “When you have finished telling all the news about the fighting to the king, 20 then, if the king’s anger rises, and if he says to you, ‘Why did you go so near the city to fight? Did you not know that they would shoot from the wall? 21 Who killed Abimelech the son of Jerubbesheth? Did not a woman cast an upper millstone on him from the wall, so that he died at Thebez? Why did you go so near the wall?’ then you shall say, ‘Your servant Uriah the Hittite is dead also.’” 22 So the messenger went and came and told David all that Joab had sent him to tell. 23 The messenger said to David, “The men gained an advantage over us and came out against us in the field, but we drove them back to the entrance of the gate. 24 Then the archers shot at your servants from the wall. Some of the king’s servants are dead, and your servant Uriah the Hittite is dead also.” 25 David said to the messenger, “Thus shall you say to Joab, ‘Do not let this matter displease you, for the sword devours now one and now another. Strengthen your attack against the city and overthrow it.’ And encourage him.” 26 When the wife of Uriah heard that Uriah her husband was dead, she lamented over her husband. 27 And when the mourning was over, David sent and brought her to his house, and she became his wife and bore him a son. But the thing that David had done displeased the Lord.